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Afghanistan, 2009 anno nero. Morti oltre 2.400 civili

13 gennaio 2010

Rapporto dell’Onu: la maggior parte delle vittime causate dalle azioni dei talebani

Ansa, 13 gennaio 2010

KABUL  – Il 2009 è stato un anno nero per le vittime civili in Afghanistan, ed il più cruento dall’intervento della Coalizione internazionale nel 2001. E’ quanto emerge da un rapporto diffuso a Kabul dalla Missione delle Nazioni Unite di assistenza all’Afghanistan (Unama). Secondo le cifre offerte da questo organismo, i civili morti lo scorso anno sono stati oltre 2.412, un 14% in più rispetto all’anno precedente. Il rapporto sostiene che le persone decedute a causa di azioni dei talebani sono tre volte di più di quelle morte per mano dei militari stranieri o afghani.

In particolare i dati resi noti dall’Unama attribuiscono agli insorti la responsabilità della morte di 1.630 civili, oltre il 40% in più di quelli uccisi un anno prima. Le forze della Coalizione internazionale e l’esercito afghano, invece, sono responsabili di 596 decessi, il 28% in meno rispetto al 2008. Altri 136 civili, inoltre, sono morti per cause non attribuibili direttamente alle parti in conflitto. Sulla base di un altro criterio, l’Unama sottolinea che 359 civili sono morti in bombardamenti aerei, mentre oltre 1.000 per ordigni esplosivi e l’azione di autobomba o kamikaze. Si è trattato inoltre di un “anno nero” anche per le vittime della Coalizione militare intervenuta in Afghanistan nel 2001 che sono state 520 nel 2009, contro le 295 dell’anno precedente.

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